Riuscite a immaginare per un attimo di essere lontani dalla folla, dal rumore e dallo stress della vita quotidiana, seduti su un kayak nel completo silenzio di un'alba, sopra un mare che sembra uno specchio?
Stiamo parlando del kayak fishing, una disciplina che sta diventando sempre più popolare anche in Italia ma che affonda le sue radici nella notte dei tempi.
Praticare il kayak fishing, come è facile intuire, significa pescare a bordo di un kayak. Per quanto riguarda il kayak fishing, nella sua accezione più moderna, esso è nato e cresciuto negli Stati Uniti e più precisamente lungo le coste della California.
Qui, Tim Nemier, allora fondatore della nota Ocean Kayak, partendo da una tavola da surf in vetroresina, iniziò a produrre i primi kayak a pagaia Sit-on-Top, cioè con la seduta sopra e non all'interno dello scafo, a differenza della maggior parte dei tradizionali kayak Sit-In utilizzati per il turismo (con la seduta all'interno del kayak). Questi primi kayak da pesca erano destinati principalmente a brevi spostamenti durante le sessioni di pesca subacquea, ma trovarono presto impiego anche per altre tecniche, tanto da diventare subito molto popolari tra i pescatori locali.
A partire dalla metà degli anni '80, l'introduzione dello stampaggio rotazionale e l'uso del polietilene nella produzione dei kayak ne hanno permesso la produzione su scala industriale a prezzi contenuti.
La popolarità della pesca in kayak è infatti dovuta alla combinazione di un prezzo d'acquisto relativamente basso e di costi di manutenzione molto ridotti rispetto a una comune imbarcazione, nonché a un approccio molto più naturale all'ambiente di pesca. I kayak possono essere facilmente trasportati sul tetto dell'auto, senza bisogno di un rimorchio, e riposti in spazi ridotti. Un'altra caratteristica che rende i kayak perfetti per la pesca è la possibilità di accedere tranquillamente quasi ovunque, anche in tratti d'acqua molto piccoli, in acque poco profonde e in zone spesso precluse ad altri tipi di imbarcazioni.
Una svolta nel mondo del kayak fishing si è avuta nel 1997, quando Hobie ha rivoluzionato definitivamente il mercato introducendo un efficiente sistema di propulsione "a pedali" per il kayak. Questo nuovo sistema di propulsione e la conseguente possibilità di avere le mani libere per pescare hanno segnato un significativo progresso nel kayak fishing e una crescita esponenziale dei suoi praticanti negli ultimi quasi tre decenni.
Intorno al kayak fishing sono nate rapidamente un'infinità di aziende che producono prodotti e accessori per l'allestimento dei kayak durante le sessioni di pesca. Che siano a pagaia o a pedali, i moderni kayak da pesca possono essere dotati di un ampio inventario di accessori. Sono nati siti web e pagine sui social media dedicate al fai-da-te, dove gli yakers di tutto il mondo si scambiano soluzioni e consigli per modificare ad hoc i loro "compagni di pesca".
Come già accennato, la pesca in kayak può essere praticata in qualsiasi specchio d'acqua, sia in acque interne che in mare. Le tecniche di pesca che si possono praticare sono molteplici. Nelle acque interne o alle foci dei fiumi, le tecniche più praticate sono la pesca a mosca ma soprattutto lo spinning.
Con piccoli kayak, molto maneggevoli anche in spazi ristretti, è possibile raggiungere silenziosamente le rive dei fiumi, e insidiare una vasta gamma di predatori tra i canneti o nella fitta vegetazione.
La pesca in kayak trova la sua collocazione più naturale in mare; tutte le tecniche di pesca possono essere praticate dal kayak, tra cui la traina, lo spinning, la pesca a fondo e tutte le tecniche verticali venute alla ribalta di recente(light jigging, slow jigging, inchiku e kabura, pesca al sabiki, ecc.) Nei periodi più freddi sono imperdibili le sessioni di pesca dedicate a cefalopodi, seppie, calamari e polpi praticate con la traina o l'eging.
Tuttavia, la voglia di andare in kayak e passare una giornata spensierata non deve farci dimenticare che in mare, prima di divertirsi, bisogna pensare alla propria sicurezza. Chiunque voglia avvicinarsi al kayak fishing deve rispettare alcune regole di sicurezza e di buon senso. Ad esempio, pescare sempre in gruppo o almeno comunicare a qualcuno dove si va a pescare è spesso una scelta saggia. Prima di uscire in mare è sempre importante verificare le condizioni meteo-marine ed è assolutamente sconsigliato uscire con nebbia, mare mosso o vento forte. Durante le nostre sessioni è necessario indossare sempre un dispositivo di aiuto al galleggiamento, avere a portata di mano un buon coltello per tagliare le corde, dispositivi di segnalazione sonora (un fischietto o un corno da barca) e tutto il necessario per il primo soccorso. È inoltre consigliabile avere sempre con sé il telefono cellulare ben carico o alcuni dispositivi elettronici di sicurezza come walkie talkie LPD / PMR o radio VHF. Occhiali da sole, protezione solare, abbigliamento tecnico di qualità, qualcosa da mangiare e una buona scorta di acqua potabile sono indispensabili in ogni uscita estiva e invernale.
Con notevole ritardo rispetto agli Stati Uniti, da circa quindici anni il kayak fishing è sbarcato anche in Italia, dapprima tra un piccolo gruppo di pionieri ma, negli ultimi anni, suscitando il crescente interesse di un pubblico sempre più vasto.
Il Mar Mediterraneo e in particolare le nostre coste sono ottime per il kayak fishing in quanto offrono spesso condizioni meteo favorevoli e un clima relativamente mite per gran parte dell'anno.
Attorno al kayak fishing nostrano si sono formati numerosi forum e pagine sui vari canali social, fonte di preziosi consigli e luoghi di confronto.
Sono nate anche associazioni sportive dilettantistiche, il cui scopo principale è quello di far conoscere questa fantastica disciplina e di raccogliere attorno ad essa appassionati da tutta Italia. Tra queste, Kayak Fishing Italia (KFI) e Toscana Kayak Fishing (TKF), sono sicuramente tra le prime, più conosciute e tra quelle che raggruppano il maggior numero di appassionati.
Oltre a un campionato italiano di kayak fishing, sono numerose le competizioni sportive su scala nazionale e internazionale che si svolgono in Italia, sia in acque interne che in mare. Molte di queste (non tutte) seguono la filosofia del Catch, Photo and Release in cui la preda viene catturata, fotografata per le necessarie misurazioni e rilasciata senza arrecare alcun danno. Basti pensare al "Branzino The Challenge", la più importante gara internazionale di pesca alla spigola che si svolge da kayak esclusivamente con esche artificiali, organizzata dall'associazione italiana Insidefishing, nella laguna di Orbetello o al Campionato Interlaghi di pesca in kayak che si svolge tra i laghi più belli d'Italia.
Solo nel 2021 il Catch, Photo and Release è sbarcato anche nelle gare di Kayak Fishing che si svolgono in mare, in occasione della prima edizione del "Trofeo Nazionale Isola del Giglio di Kayak Fishing - Full Catch and Release" organizzato da Toscana Kayak Fishing.
Il kayak fishing non è solo un modo alternativo di pescare, ma è un approccio diretto all'ambiente di pesca e alla pesca stessa che permette a chi lo pratica di godere appieno di una giornata di pesca al di là del pescato.
Alessio Di Roberto, Toscana Kayak Fishing.